PAOLO BORDOGNA, TUTTO BUFFO

Cimarosa, Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini, Mascagni, Rota.

Filarmonica Arturo Toscanini, Francesco Lanzillotta.

1 cd DECCA

Interpretazione: ****

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Impegnato proprio in questi giorni a Vienna nella parte di Leporello alla Staatsoper, Paolo Bordogna, celebre basso-baritono vessato nel repertorio buffo classe 1972, saluta un’importante uscita discografica che lo vede protagonista del repertorio buffo. Si tratta di una vera rarità, proposta dalla DECCA, la pubblicazione di un recital affidato ad un basso-baritono comico, giacché sono pochissimi i cantanti che ne hanno beneficiato.

Nei lontani anni sessanta del secolo precedente, sempre la DECCA propose un recital di Fernando Corena, ma all’appello (almeno per le case discografiche più grandi) mancano programmi pensati per cantanti esperti come “comici”, quindi niente Bruscantini, o Dara, sicché possiamo parlare di autentica vergogna del passato, solo in parte rimediata con l’offrire, oggi, ma siamo nel 2015, tale proposta finalmente ad un cantante di qualità, che si esprime come Paolo Bordogna.

Cantante di fama internazionale, Milanese, Bordogna studia con Roberto Coviello e si perfeziona con Katia Ricciarelli e Bianca Maria Casoni presso l’Accademia Lirica Internazionale di Desenzano del Garda e con Alberto Zedda presso l’Accademia Rossiniana di Pesaro. Nel 2000 riceve il Premio “Caruso” e nel 2006 il Premio “Bastianini”.

Voce baritonale, tanto estesa da permettergli di esprimersi anche come basso baritono e basso buffo è stato ospite per molti anni del Rossini Opera Festival, dal 2005 al 2013, cantando ne La Gazzetta, La Cambiale di Matrimonio, La Gazza Ladra, La Scala di Seta, Le Nozze di Teti e Peleo, La Cenerentola, Matilde di Shabran, L’Occasione fa il Ladro.

Bordogna è oggi uno dei massimi esponenti del repertorio brillante.
Grazie alla sua duttilità d’interprete, sono oltre 50 i personaggi da lui interpretati, tra cui ruoli diversi nello stesso titolo come Malatesta e Don Pasquale, Dandini e Don Magnifico, Figaro e Bartolo, Belcore e Dulcamara.

Ed, in questo disco, Bordogna ci fa per l’appunto ascoltare tale duttilità, cantando proprio Don Pasquale e Malatesta, che restano tra le gemme di questo cd, assieme al Miei rampolli femminini da La Cenerentola e l’aria aggiunta per Don Geronio ne Il turco in Italia trovandosi a suo agio completo nella scrittura rossiniana e donizettiana (menzione merita l’aria di sortita di Mamma Agata, per baritono en travesti ne Le convenienze e inconvenienze teatrali).

Un po’ meno brillante nell’aria di Bartolo A un dottor della mia sorte, la cui scrittura sopra il rigo resta meno congeniale al baritono (che è naturalmente un basso, a mio modestissimo parere), così come anche il Falstaff verdiano, pregevolissimo in un concerto, ma credo da non tentare, almeno per ora, in teatro.

Ottimo Don Geronio, poliedrico Leporello nelle rispettive arie qui incise, Bordogna cesella un autentico capolavoro ne Il cappello di Paglia di Firenze di Nino Rota che chiude con eccezionale “sapore” sulfureo questo pregevole programma cui concorre con precisione e puntualità la direzione di Francesco Lanzillotta alla guida dell’ottima Filarmonica Arturo Toscanini.

Bruno Belli

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